In data 18/10/2018 il laboratorio civico “SìAMO Mazara” ha incontrato una rappresentanza di operatori dell’ospedale “Abele Ajello” in merito al problema dell’imminente depotenziamento dei reparti di Chirurgia e Cardiologia.
Il depotenziamento, previsto dall’Assessorato regionale alla Salute all’interno del nuovo piano di riordino della rete ospedaliera siciliana, consiste nel passaggio dei suddetti reparti da Unità Operative Complesse a Unità Operative Semplici.
Il che significa, fondamentalmente, che i due reparti in questione verranno accorpati con quelli degli ospedali vicini, dove saranno allocate le unità complesse, trasferendo all’interno di questi ultimi i cosiddetti direttori di struttura complessa (ex primari), con tutte le loro funzioni (direzione della struttura, coordinamento dell’equipe, vigilanza sulle attività del personale e formazione dello stesso, responsabilità dei malati, della diagnosi definitiva, del ricovero e della dimissione, gestione turni e programmazione degli interventi, organizzazione delle dotazioni strumentali, capacità interlocutoria nei confronti dei vertici aziendali e così via).
Il personale che rimarrà in questi reparti, in questa maniera, oltre a non poter più contare su una figura di regia o coordinamento che è fondamentale al fine di garantire un certo tipo e un certo numero di prestazioni, potrà anche essere sballottato tra un ospedale e l’altro, su richiesta dello stesso primario, senza riuscire più a garantire quindi una presenza stabile e costante all’interno di ciascuna unità.
Un vero e proprio declassamento, che danneggerà fortemente la cittadinanza poiché questa all’interno del proprio nosocomio verrà privata di importantiservizi, in assenza dei quali sarà costretta a recarsi in altre strutture.
Una situazione, inoltre, mortificante per lo stesso personale, sia esso medico che paramedico, che finora, grazie alla propria efficacia ed efficienza, ha fatto sì che i reparti conseguissero risultati straordinari e fornissero agli utenti appunto servizi d’eccellenza.
Nello specifico, per quanto riguarda la Chirurgia, ad oggi sono stati effettuati circa mille interventi, la maggior parte dei quali riguardanti la chirurgia oncologica e di superficie. Si tratta di interventi ad alta complessità, in alcuni casi davvero innovativi, come quello di asportazione di un tumore del retto basso, eseguito con successo nelle scorse settimane. Prestazioni come questa, hanno permesso alla Chirurgia dell’Abele Ajello, da quando è ritornata nel nostro ospedale, di divenire punto di attrazione per numerosi pazienti non solo della nostra città ma anche di altre città vicine, non avendo questi a disposizione tali servizi e tali professionalità nei rispettivi territori.
Per quanto riguarda invece la Cardiologia, si tratta di una unità che, da oltre trent’anni, è sempre stata Unità Operativa Complessa. Un reparto che ha fatto la storia della Cardiologia in provincia, eseguendo, prima ancora della Cardiologia di Trapani, procedure di impiantistica di pacemaker, resincronizzatori, defibrillatori impiantabili e sottocutanei (prima in provincia). Ѐ stata la prima e unica struttura pubblica in Sicilia ad eseguire ablazioni e, in atto, è atteso l’arrivo del poligrafo per la ripresa delle attività, grazie alle quali sarà ridotta la necessità di dover ricorrere ad altre regioni per l’esecuzione di tali procedure, con conseguenti vantaggi per la Regione Siciliana e comodità per le famiglie dei pazienti.
Insomma, un insieme di professionalità, procedure e competenze che magari altre Unità Operative dell’azienda, programmate come complesse, in questo momento non hanno.
Alla luce dei sopraddetti risultati e della classificazione del nosocomio mazarese come DEA di 1° livello, che prevede standard più avanzati rispetto ad un ospedale di base, considerato anche che abbiamo una struttura moderna e all’avanguardia per la quale sono stati spesi circa trenta milioni di euro e che tale struttura geograficamente si trova in un punto strategico del territorio, poiché abbraccia il bacino d’utenza numericamente rilevante di due province, riteniamo quella dell’Assessore alla Salute una scelta scellerata e priva di ogni senso.
Chiediamo perciò alle istituzioni di ogni livello e a tutte le forze politiche di intervenire in maniera forte e decisa affinché si proceda alla correzione di quanto previsto, confermando la Chirurgia complessa e la Cardiologia complessa con UTIC semplice.
Le iniziative intraprese in queste settimane da alcuni consiglieri comunali, pur essendo condivisibili, non sono sufficienti e risolutive. Non è accettabile che su questa vicenda il sindaco, che è responsabile della salute dei cittadini, rimanga in silenzio; così come non sono accettabili posizioni ambigue da parte dei rappresentanti di quelle forze politiche che in questo momento governano il Paese, avendo queste la possibilità di intervenire a Roma, presso il Ministero della Salute, per cambiare lo stato delle cose.
Occorre agire subito, prima che il Ministro della Salute approvi il piano. Altrimenti sarà troppo tardi.