In questi ultimi tre anni Francesca Incandela si è dedicata alla ricerca nell’ambito della dispersione scolastica per conseguire il dottorato presso l’Universita’spagnola di Badajoz in Extremadura in accordo con il M.I.U.R. Cio’ le ha consentito di avere una maggiore preparazione sia come docente che come formatrice nell’affrontare una problematica, quale appunto quella dell’abbandono scolastico, che se non arginata, rischia di compromettere il futuro economico e sociale. Ecco un sunto del suo studio.
“Nella graduatoria dei ventisette Paesi UE, l’Italia occupa ancora una posizione di ritardo, collocandosi nella quart’ultima posizione, subito dopo il Portogallo, si registra anche una forte diseguaglianza regionale e, infatti, la Sicilia è ancora oggi tra le regioni con i più alti tassi di Dispersione Scolastica d’Italia.
La presente ricerca, intitolata “La zona d’ombra – la dispersione scolastica”, intende offrire alla istituzione scolastica del territorio della città di Mazara del Vallo ( sede in cui opero come docente di Letteratura italiana e Storia) un valido e più recente apporto nella ridefinizione delle variabili e fattori incidenti circa il fenomeno della dispersione scolastica che continua ad essere fattore di rischio negli Istituti Superiori.
Inoltre, nell’affrontare la problematica dell’abbandono/ insuccesso scolastico sono sorti alcuni interrogativi :
– Quali sono i fattori che determinano la differenza dei tassi di evasione scolastica tra i Licei e gli Istituti d’Istruzione Superiore a Mazara del Vallo?
– Quali sono le motivazioni che stanno alla base della difformità dei dati sulla dispersione scolastica tra studenti maschi e studenti femmine ? O ancora tra coloro che frequentano le classi del biennio e quelli del triennio?
– La forte presenza degli immigrati nelle classi degli Istituti d’Istruzione Superiore ( in misura minima nei Licei ) può essere considerata altro fattore di “rischio”?
Per rispondere a tali interrogativi, l’ analisi si è focalizzata essenzialmente sulle variabili correlate a: – diversità di contesto territoriale in cui sono allocate le scuole ( scuole “a rischio” e scuole non “a rischio”) – diversità di genere – diversità socio-culturali;
– diversità tra il biennio ed il triennio.
Prima di affrontare sul campo tale tematica, è stato necessario approfondire la definizione di “dispersione scolastica” alla luce di recenti studi e comparandoli con precedenti enunciazioni, scaturite da studi pedagogici con differenti orientamenti disciplinari che si sono succeduti nel tempo. L’approfondimento ha riguardato il sistema scolastico nella sua complessità di trasformazioni inserito nella dimensione non solo italiana, con un breve excursus storico, ma anche, e soprattutto europea, analizzando dati e grafici e risultati di precedenti studi.
Nella seconda parte, invece, sono esplicitati le metodologie, gli strumenti della ricerca e i criteri seguiti per la raccolta dati, il campione scelto, le fasi ed i tempi della indagine stessa, nonché i risultati della stessa.
La descrizione dei risultati dei dati raccolti non poteva essere non collegata ad apposite riflessioni sulla progettualità messa in campo dal mondo dell’Istruzione finalizzata ad arginare il fenomeno della Dispersione Scolastica e promuovere il successo formativo nella città di Mazara del Vallo.”
Francesca Incandela
La docente mazarese in partenza per Badajoz ed procinto di conseguire il titolo di dottorato, ha dichiarato: ” L’indagine ha lo scopo di coadiuvare la progettazione didattica dei singoli istituti oggetto della ricerca, affiancando gli operatori della scuola affinché la programmazione sia quanto più possibile rispondente a reali e concrete situazioni ed affinché acquisiscano maggiore consapevolezza di un fenomeno, quale appunto quello della dispersione scolastica, che se non arginato, o ridotto ai minimi storici, attualmente rischia di compromettere il futuro socio-economico del nostro territorio. Infatti, non bisogna dimenticare che La Strategia di Lisbona ha fissato i parametri di riduzione del tasso della dispersione scolastica al 10/% entro il 2020, la media mazarese si allinea alla media nazionale ma è attestata al 14,59% pertanto occorre intensificare gli sforzi, in accordo con le istituzioni locali e regionali e finalmente comprendendo che la situazione economica ed il livello di occupazione lavorativa dipendono e sono strettamente collegati alla formazione e all’istruzione. “
Salvatore Giacalone