La seconda sezione della Corte di Cassazione ha annullato la sentenza della Corte di Appello di Milano che aveva condannato per auto riciclaggio Daniele Bevacqua, quale amministratore della SOFIA SGR, società di gestione del risparmio con sede in Milano, accogliendo interamente il ricorso dei suoi legali.
I fatti risalgono al 2015 allorquando nell’ambito di una complessa operazione finanziaria la società aveva prima venduto le obbligazioni della società lussemburghese Tre International, e poi acquistato per collocarli nei portafogli dei suoi clienti del FONDO FENICE BLU.
Era il 2018 quando i giornali davano la notizia dell’arresto del Bevacqua, finito subito agli arresti domiciliari, e raccontavano la vicenda come un investimento in una società di diritto austriaco, la Tre International, per oltre 4 milioni di risparmi dei clienti, investiti dalla Tre in un fondo speculativo controllato dalla stessa Sofia. I giornali, raccolte le parole della Procura ambrosiana parlarono di truffa.
Secondo la Procura della Repubblica di Milano, l’indagine condotta dalla PM Bruna Albertini, portava ad una condotta truffaldina, in quanto il valore delle obbligazioni TRE International doveva per gli inquirenti ritenersi sopravvalutato e il relativo collocamento nei portafogli dei clienti deciso nel solo interesse della Società.
La Corte d’Appello di Milano aveva sostanzialmente confermato la sentenza di primo grado, senza tenere in conto le osservazioni dei difensori, Lauria e Giannetti, che avevano fatto notare l’assenza di danno in capo ai clienti, che anzi risultano essere usciti in attivo dall’operazione. La Corte milanese infliggeva così al Bevacqua il 9 ottobre scorso la pena di tre anni e mesi tre di carcere oltre a confermare la confisca nei suoi confronti per quasi 5 milioni di euro
Adesso però la Corte di Cassazione, a distanza di un anno, ha annullato la condanna, dopo una patita custodia cautelare e ben 6 anni di indagini e processi per Bevacqua da imputato, ordinando un nuovo giudizio in appello. La seconda sezione della Cassazione ha infatti accolto a pieno il ricorso degli avvocati Baldassare Lauria e Simona Giannetti. “La condanna della Corte milanese era a nostro avviso illegittima, abbiamo infatti dimostrato che l’operazione finanziaria della Sofia Sgr non aveva generato alcun danno per i clienti che hanno rivenduto i Bond TRE International a un prezzo superiore a quello di sottoscrizione, dunque non poteva considerarsi di natura truffaldina, con il conseguente venire meno della ulteriore contestazione del reato di truffa come presupposto ai fini dell’imputazione del riciclaggio. Anche la pesante confisca ordinata a carico dell’Amministratore della Sofia era da ritenersi dunque illegale” – hanno dichiarato gli stessi avvocati – “ Adesso si aprirà un nuovo processo in appello, ma letta la decisione degli Ermellini siamo convinti di poter contare su una assoluzione per il nostro cliente”.
Avv. Baldassare Lauria (nella foto)