Questa mattina una giovane donna mazarese, colta da un improvviso dolore acuto allo stomaco tanto da farle perdere i sensi più volte, viene accompagnata in Ospedale poco prima delle 10:00 dai familiari. Dopo avere avuto inserito l’ago nel braccio per effettuare un prelievo di sangue (mai fatto), rimane in attesa dolorante per oltre 6 ore senza essere visitata e decide di andare via cercando aiuto da un’altra parte. Alla giovane non è stata data nemmeno una sedia, erano tutte occupate.
Gli operatori del Pronto Soccorso si sono giustificati dicendo che c’è un solo medico di servizio che non riesce a gestire tutti pazienti che arrivano.
E’ quanto di incredibile accade all’Ospedale di Mazara giornalmente a dire delle decine di segnalazioni che ci arrivano quotidianamente in redazione.
Nei giorni scorsi, ci viene segnalata anche la storia di due coniugi che, a causa di patologie diverse, vengono ricoverati presso il Pronto Soccorso dell’Abele Ajello dove vi rimangono per due giorni per poi, non essendoci disponibilità di posti letto, essere trasferiti all’Ospedale di Salemi dove non c’è nessun reparto competente per le loro malattie.
Ci auguriamo che chi di competenza possa intervenire con urgenza e non attendere che accada qualcosa di tragico.
Intanto una commissione tecnica di alto profilo viene chiamata a verificare lo stato di efficienza e di operatività dei 56 pronto soccorso siciliani. L’organismo è stato istituito dall’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, su proposta dei dirigenti dei dipartimenti della Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, e del Dasoe, Salvatore Requirez.
La commissione, si legge in una nota della Regione siciliana, avrà il compito di verificarne anche le condizioni strutturali e assistenziali, segnalando all’assessorato punti di forza ed eventuali punti di debolezza sui quali intervenire, proponendo azioni correttive, anche sul piano organizzativo, per superare le carenze e migliorare l’efficienza operativa.
L’obiettivo del governo regionale è dare maggiore serenità possibile a quanti sono chiamati a svolgere un lavoro difficile, reso ancor più stressante in condizioni di carenza di personale medico. Nello stesso tempo, rendere ai cittadini un servizio sempre più efficiente e in grado di garantire il pieno diritto all’assistenza e alla salute.