Chi di noi non conosce il sito delle Cave di Cusa? Importante area archeologica situata nel territorio di Campobello di Mazara.
Nelle Cave di Cusa mi è capitato di sostarci allorquando, in una delle mie passeggiate, mi imbatto in una recinzione di poche decine di metri con i resti di una cancellata. A chiusura di questa entrata vi è del materiale di risulta che sicuramente non ne impedisce l’entrata. Mi accorgo di essere all’interno del sito archeologico e che quella oltrepassata è l’entrata ovest che conduce alla “cava del capitello”.
A poche decine di metri ecco apparire le tracce della lavorazione delle colonne che sono servite a costruire Selinunte.
Ancora pochi passi verso l’interno bastano per rendersi conto che il sito è stato trasformato in una discarica. Vi è di tutto: materiale di risulta di costruzioni e demolizioni, lastre di eternit, vetri, persino un water e decine di pneumatici. E non solo!
Vi è un carrubo bellissimo, ci sono gli arbusti di quercia calliprina, il lentisco, piante di capperi, c’è la palma nana; piante che crescono spontanee rovinate non solo dalla spazzatura ma anche dagli incendi che hanno devastato la flora di questo bellissimo posto.
Mi chiedo: ma a chi compete la salvaguardia di questo meraviglioso luogo?
Per quanto grande ed esteso esso sia, possibile che non si possa evitare lo scempio?
Il sito si trova nella zona speciale di conservazione con la particolare “macchia mediterranea bassa” ed è noto a tutti l’abitudine oscena di darvi fuoco; tutti noi ricordiamo l’incendio di questa estate a Selinunte.
Chi ha il compito di vigilare lo faccia. Non lasciamo che poche persone che non conoscono la ricchezza del sito e delle campagne circostanti rovinino un luogo di memoria che appartiene a tutti noi.