Insigne Presidente,
mio professore, caro Sergio.
Già nel mese di agosto del 2018 facevo invio al Capo dello Stato del
“Libro Bianco per Castelvetrano Selinunte”, con la mia accorata richiesta
dell’aiuto istituzionale di cui la mia povera cittadina castelvetranese
aveva necessità per non morire, mi rispondesti che ne avresti tenuto
“in debito conto”.
Il 20 novembre 2020 insistevo nello scriverti come “Oramai la morte
civile di un’intera comunità si fosse però già perpetrata, ma che non ci saremmo
rassegnati e da cittadini castelvetranesi avremmo continuato a lottare per la
nostra identità di uomini di buona volontà”.
Adesso, caro Presidente, ci hanno privato persino della nostra
identità e non potremo più nascere nella nostra città.
Obiettivo istituzionale pienamente raggiunto con la cancellazione
del C286 nel codice fiscale dei castelvetranesi che, seppur orgogliosi
di esserlo, subiscono la totale mortificazione civile con la perdita
della loro identità cittadina.
La politica regionale siciliana ha completato la sistematica
distruzione dell’ospedale di base Vitt. Emanuele II di Castelvetrano,
quel nosocomio la cui edificazione fu voluta trasversalmente dalla
illuminata politica del tempo, con intento risarcitorio verso quelle
popolazioni vittime del terremoto del 1968, che attesero per oltre
cinquant’anni una ricostruzione mai del tutto completata
Il nostro nosocomio si chiamerà –forse- Ospedale “Valle del Belice”
a seguito della richiesta del nostro Comitato civico Orgoglio
Castelvetranese belicino, corredato da 9.000 firme di cittadini
belicini.
Nonostante le nostre iniziative di protesta, il 10 aprile 2021 hanno
sferrato l’ultimo impietoso attacco al nostro ospedale chiudendo il
Punto Nascite e trasferendo il reparto di Pediatria in quel
promuovendo DEA di Mazara del Vallo, per fatto clientelare.
Oltre la chiusura di fatto del reparto di Ortopedia, prima ridotto da
unità complessa a semplice, a seguito di un piano regionale e di un
atto aziendale che distrugge reparti declassandone la maggior parte e
trasferendone altri, nell’Ospedale Valle del Belice con almeno
100.000 utenti che in periodo estivo aumentano considerevolmente
per i rientri dei belicini emigrati, non potranno più nascere cittadini
castelvetranesi.
Oramai si conta un numero ben più alto di un palmo di mano di casi
di nascite miracolose in ambulanza o in pronto soccorso di nascituri
provenienti da Castelvetrano, Gibellina, Partanna e Poggioreale che
non riescono ad arrivare in tempo sino a Mazara.
A repentaglio la sicurezza dei cittadini della Valle del Belice, nel
tentativo, peraltro non perfettamente riuscito, di salvaguardare
maggiormente la sicurezza degli utenti mazaresi.
E’ stata così completata la cancellazione istituzionale dell’identità di
un’intera comunità incolpevole, per colpa di un sol uomo che lo
Stato non riesce a catturare, attribuendone la responsabilità a tutti i
cittadini castelvetranesi e belicini.
La nostra lotta civica che, nella colpevole assenza della politica e del
trascorso commissariamento straordinario, non ha mai ceduto, ha
proseguito nell’esprimere il grave disagio delle migliaia di cittadini
belicini mortificati e maltrattati da provvedimenti regionali scellerati
e illogici che vogliono trasformare in “carcassa” un intero ospedale.
In considerazione, però, che tre lunghi anni di civili battaglie di un
comitato civico, non sono bastati per tentare di invertire la bieca
strategia punitiva istituzionale che ha voluto deliberatamente colpire
la cittadina che ha dato i natali al latitante di mafia Matteo Messina
Denaro, abbiamo pensato a un ultimo atto di protesta civile.
Nonostante ostacolati dalle restrizioni di legge per il contrasto alla
pandemia, fra zone gialle, arancioni e di altri colori “spalmati” a
piacimento dalle autorità sanitarie regionali, abbiamo chiesto ai
cittadini di affidarci i loro certificati elettorali e ne abbiamo raccolti
alcune migliaia.
Intendiamo consegnarli al nostro Presidente della Repubblica per
manifestare al Capo dello Stato il nostro inenarrabile disagio di
cittadini della Repubblica, colpiti senza tregua da un’ineluttabile
strategia di annientamento civile.
Ciò vuole rappresentare un atto simbolico che intende collocare
l’ultima iniziativa di Orgoglio Castelvetranese Belicino,
rassegnandola alla massima autorità repubblicana.
Con profonda amarezza, non mi resta che rassegnare nelle tue mani
l’atto finale di una battaglia contro i mulini a vento alimentati dalla
pervicace arroganza del potere regionale che ha voluto favorire un
territorio a discapito di un altro che nulla merita per aver dato i
natali al latitante di mafia.
Castelvetrano “città cancellata” capitola a una morte civile
immeritata e ingiustificabile, di cui gli avvoltoi dei territori vicini
approfittano con i propri artigli per fagocitarne ogni risorsa, neppure
ostacolati da un’amministrazione comunale imbelle che non riesce a
reagire.
L’iniziativa della consegna delle schede elettorali, di forte
simbolismo, vuole rappresentare la voce dolorante di una
popolazione ferita che vuole riconquistare la dignità di gente per
bene e il rispetto che lo Stato di diritto riconosce a tutti i propri
cittadini, tranne ai castelvetranesi.
Inanellata l’ulteriore delusione per aver inutilmente inoltrato il
secondo ricorso straordinario avverso l’approvazione dell’atto
aziendale, dopo aver impugnato il piano territoriale regionale con
analogo ricorso in atto ancora pendente e di cui non abbiamo
notizia alcuna, il 30 aprile scorso abbiamo formalizzato un esposto
alla Corte dei Conti di Palermo lamentando il danno erariale delle
scelte politico regionali che hanno distrutto il nostro ospedale.
A questa ultima iniziativa rassegniamo le nostre speranze ridotte al
lumicino prima della fine e delle nostre dimissioni conclusive da
cittadini italiani.
Caro Presidente, ho voluto di nuovo parteciparti questo nostro
profondo malessere di cittadini castelvetranesi e belicini, proprio io
il tuo ex alunno, il figlio del tuo scomparso amico personale e
politico, l’avvocato penalista di cui conosci la storia professionale, la
vittima di mafia per aver perso, ucciso negli anni ’50, il proprio
nonno Notaio della Repubblica della riforma agraria, il tuo
affezionato amico.
Castelvetrano, 10 agosto 2021
Franco Messina
Vice presidente del Comitato cittadino “Orgoglio castelvetranese belicino”.
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