(ANSA) – PALERMO, 26 MAR – I giudici della corte d’appello di Palermo hanno “illogicamente ed immotivatamente svalutato il sostegno elettorale di Cosa Nostra a D’Alì”. Lo scrive la Cassazione nelle motivazioni della sentenza che ha annullato il verdetto della corte d’appello di Palermo a carico dell’ex sottosegretario all’Interno Antonio D’Alì, accusato di concorso in associazione mafiosa. L’ex senatore azzurro era stato assolto per le imputazioni relative ai fatti successivi al 1994, i giudici avevano poi dichiarato prescritte le accuse inerenti al periodo precedente. Secondo la Cassazione, gli elementi raccolti evidenzierebbero “un atteggiamento (dell’imputato ndr) non solo di per sé incompatibile con l’osservanza dei doveri istituzionali di un senatore e sottosegretario, ma altresì sintonico con la vicinanza ed il ‘debito’ che gravava sull’imputato nei confronti della consorteria che l’aveva sostenuto”. I giudici parlano inoltre di una sentenza con “cadute logiche” che compie una “illogica cesura” tra le condotte contestate.
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