Natale Giunta è senza scorta. È infatti arrivata la revoca del dispositivo di quarto livello per lo chef palermitano che nel 2012 denunciò e fece arrestare i suoi estorsori.
Lo scorso mese di marzo i giudici avevano deciso il ripristino delle misure di protezione ma, a distanza di tre mesi è giunto un nuovo “no” dal Ministero dell’Interno.
Un iter che è stato definito “un calvario” da Giunta, che la prossima settimana sarà ascoltato in Commissione nazionale antimafia.
“In pratica – ha commentato Natale Giunta – sarò abbandonato. Dovrò essere io a chiedere la presenza di un’auto dei carabinieri o della polizia in base ai miei spostamenti, da comunicare ogni volta al 112. Sono incredulo e deluso per quello che sta succedendo”.
“Ma io non mi arrendo – ha sottolineato lo chef – deciderò con il mio avvocato come procedere e presenterò un nuovo ricorso al Tar. Io ribadisco che ho ancora paura e che in questi anni ho continuato a subire minacce e intimidazioni che confermano la mia condizione di rischio”.
Il caso di Giunta rientra tra quelli previsti dalla razionalizzazione delle misure di tutela della nuova direttiva firmata dal ministro Matteo Salvini. Una decisione che provocherà la riduzione delle scorte in tutta Italia, con tagli alle auto blindate e 203 agenti destinati ad altri servizi.