(ANSA) – PALERMO, 26 APR – Postata sulla pagina facebook, la notizia ha attirato l’attenzione di molti: ieri, 25 aprile, un professore di Mazara del Vallo ha scritto sui social di essere stato identificato da un vigile urbano, insieme alla moglie, per avere esposto sul balcone di casa una vecchia bandiera del Pci. L’agente della polizia municipale, secondo il racconto di Pasquale Amabile, avrebbe controllato e ritirato l’autocertificazione della moglie – in quel momento in strada per una passeggiata nei pressi di casa – e invitato la coppia a presentarsi in caserma. Ma il capo della Polizia municipale minimizza: “Non abbiamo convocato nessuno. Forse c’è stato un fraintendimento con l’agente – afferma il comandante Salvatore Coppolino – Ovviamente la bandiera del Partito comunista può essere esposta e non c’è alcuna norma che lo vieta. Spero che queste polemiche possano finire quanto prima”. Ma ecco il racconto, al telefono, di Amabile: “Ero sceso in strada con mia figlia per un giro in bici approfittando della giornata di sole. Siamo stati fermati dalla polizia per un controllo e ho esibito l’autocertificazione. Nessun problema. Mia moglie, invece, è stata bloccata vicino casa da un agente della polizia municipale che le ha contestato l’esposizione della bandiera del Pci, spiegandole che così facendo stava violando una legge che impedisce di esporre simboli di quel genere. Ha preso l’autocertificazione predisposta per l’emergenza sanitaria in corso, che contiene i suoi dati e il numero di cellulare, e le ha detto che domani entrambi ci saremmo dovuti presentare in caserma. Poi l’ha invitata a togliere la bandiera dal balcone. Ho riferito tutto ciò al sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, segnalandogli anche che il vigile ha fotografato il mio balcone di casa”. (ANSA).