Una così folta delegazione di candidati alle prossime elezioni politiche non si era mai verificata. I mazaresi candidati tra Camera dei Deputati e Senato della Repubblica, sono ben 11, di cui 8 residenti in città, tre sono presenti in collegi diversi, di cui uno addirittura in California. Ecco l’elenco: Tony Scilla (Forza Italia) al Senato, Vita Martinciglio (M5S), Nicola Asaro (LeU), Teresa Diadema (Pd), Nicolò Maria Lisma (Noi con l’Italia), Gaspare Accardo, coordinatore provinciale di Forza Nuova, candidato nella lista “L’Italia agli Italiani” nel collegio uninominale di Mazara, Cristina Bruscia nella stessa lista “L’Italia agli Italiani” nel collegio plurinominale Mazara – Agrigento – Gela, in questo collegio anche Giacoma Principato (conosciuta anche con il nome di Francesca) , seconda nella lista “Italia Europa Insieme”. Mazaresi che non risiedono in città: il giornalista Giorgio Mulè (che si è dimesso da direttore di Panorama) candidato in Liguria nelle liste di Forza Italia e il deputato uscente Alfonso Bonafede, avvocato, candidato alla Camera in un collegio della Toscana nelle fila del Movimento 5 stelle. Infine un mazarese residente in California, Francesco Ditta, 39 anni, sposato con un donna californiana, ha due figli, candidato nel M5s. La data indetta per le Elezioni politiche 2018 è domenica 4 marzo: i seggi saranno aperti tutta la giornata dalle 7 di mattina alle 22 per permettere ai cittadini italiani di votare per la nuova composizione delle due Camere che costituiscono il Parlamento. Lo spoglio subito dopo la chiusura dei seggi elettorali. La nuova legge elettorale prevede lo stesso criterio di assegnazione dei seggi sia alla Camera che al Senato, prevedendo un sistema misto proporzionale e maggioritario: un terzo dei deputati e senatori sarà eletto in collegi uninominali, mentre i restanti due terzi sono eletti con sistema proporzionale di lista. Al di là degli aspetti tecnici, che sono meno rilevanti, perché ci saranno le elezioni? La risposta è facilissima: secondo la Costituzione italiana, una legislatura dura 5 anni, al termine della quale il Presidente della Repubblica in carica ha il compito di sciogliere il Parlamento e indire nuove elezioni. Visto che le ultime elezioni si sono tenute nel febbraio 2013, è quindi giunto il momento di tornare a votare. Forse alcuni si chiederanno perché in questi anni abbiamo avuto più governi e ben 4 Presidenti del Consiglio – Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni e non siamo mai andati a elezioni anticipate? Questo è un punto fondamentale su cui spesso anche i politici creano confusione, quindi è bene chiarire subito: in Italia noi votiamo solo per la composizione del Parlamento e non per il Governo. Il Presidente del Consiglio e i ministri, infatti, vengono nominati dal Presidente della Repubblica, soprattutto in base ai risultati delle elezioni politiche. Il Governo, per entrare in carica, deve ottenere un voto di fiducia da parte del Parlamento, il quale può anche decidere di votare una mozione di sfiducia e far cadere il Governo in carica. La vita politica del Parlamento e del Governo possono quindi non coincidere: in ogni caso, noi siamo chiamati, ripetiamo, direttamente solo a votare per i deputati e senatori che ci rappresenteranno alla Camera dei Deputati e al Senato.