Condanne per complessivi 37 anni di carcere sono state inflitte a undici dei tredici mafiosi trapanesi considerati vicini al superlatitante Matteo Messina Denaro, a conclusione del processo con rito abbreviato davanti al gup di Palermo Maria Cristina Sala. Il processo era nato dall’operazione “Hermes 2” nella quale finirono in manette quindici persone legate, secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, al superboss.
I pm Giacomo Brandini, Gianluca De Leo e Carlo Marzella avevano chiesto oltre 40 anni di carcere. Il giudice ha condannato Carlo Antonio Loretta a 14 anni, Giuseppe Loretta a 7 anni e 8 mesi per associazione mafiosa e attribuzione fittizia di quote della società Mestra Srl e Medioambinete; Epifanio Agate, figlio del boss Mariano, a 3 anni e 8 mesi per intestazione fittizia di beni a terzi delle quote delle società My Land con sede a Mazara del Vallo, mentre è stato assolto dall’accusa di estorsione.
Queste le condanne per i prestanome: Rachele Francaviglia a un anno e otto mesi, Natalyia Ostashko a 10 mesi 20 giorni, Nicolò Passalacqua a un anno e 4 mesi, Angelo Castelli a due anni, come pure Grazia Maria Vassallo e Vita Anna Pellegrino, Francesco Mangiaracina a dieci mesi e 20 giorni, Filippo Siragusa a un anno e sei mesi. Assolti, infine, Andrea Alessandrino e Paola Bonomo.
di Francesco Patanè per palermo.repubblica.it