“Mi sono vista entrare in camera da letto quattro persone vestite di scure con passamontagna, luce alla fronte e guanti, hanno immobilizzato sia me che mio marito. Ho detto che mio marito è cardiopatico e hanno risposto con accento palermitano che dovevamo stare tranquilli e che non avrebbero fatto nulla se davamo quello che volevano”. Sono queste le parole drammatiche della signora Francesca Paola Maltese, moglie di Renato Salone, i coniugi che hanno subito la rapina con tanto di presa in ostaggio nella loro casa a Casa Santa Erice.
“Ogni tanto quello più cattivo mi minacciava con la pistola e mi diceva che non avrei rivisto più mio nipote e che avrebbero ammazzato mio figlio se non trovavano i soldi e l’oro. Hanno fatto un rumore madornale, speravo che passasse la vigilanza e che qualcuno se ne accorgesse ma purtroppo non è stato così”, questo invece il racconto del signor Renato Salone.
E’ stato un commando di professionisti quello che due notti fa ha fatto irruzione nella villetta dei coniugi Salone, l’ex primario, chirurgo in pensione, e la moglie, in servizio nel reparto di ginecologia dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani.
La villa si trova in una zona periferica della città, in via Europa nel rione Casa Santa di Erice. In corso le indagini della polizia che sta dando la caccia ai responsabili. Allarme e telecamere erano staccati per dei lavori alla villetta e i rapinatori che indossavano guanti e passamontagna, certamente lo sapevano, perché la porta blindata è rimasta intatta, e sono entrati dalla veranda del primo piano.
“Si sta cercando di capire quanti fossero – il racconto del figlio della coppia Francesco Salone, ex consigliere comunale a Trapani – avevano un accento palermitano, hanno legato la mamma con delle fascette e l’hanno narcotizzata a quanto pare con dell’etere, mio padre, invece, con la pistola puntata. Per circa tre ore hanno tenuto i miei genitori in ostaggio dentro casa”.
“Mio papà si è rifiutato di aprire la cassaforte e loro, molto attrezzati, – continua Salone – hanno tagliato il muro che separa dal caveau blindato e poi si sono dati da fare con un disco e hanno tagliato l’acciaio della cassaforte e si sono presi tutti gli affetti e i sacrifici di una vita dei miei genitori”.
La cassaforte era nel sotterraneo, nessuno ha sentito nulla e dopo aver preso quanto vi era all’interno, la fuga, forse c’era qualche complice che li aspettava in auto. Consistente il bottino, fatto di preziosi e gioielli. E’ la prima volta che accade una rapina del genere ad Erice. Per fortuna però per i coniugi Salone è finita bene, nonostante lo shock sono rimasti illesi.
fonte : tp24.it